lunedì 6 ottobre 2008

Moenkhausia pittieri



Nome scientifico
Moenkhausia pittieri
Nome comune
Tetra diamante
Famiglia
Characidae
Sottofamiglia
Tetragonopterinae
Luogo di provenienza
Tipico del Lago Valencia (Venezuela).
Temperatura
26°
Valore dGH
3°- 4°
Valore pH
Inferiore a 6.0
Dimensioni
5.5 cm
Livello di nuoto
Medio


La colorazione del pesce è caratterizzata da una tonalità grigio- verdognola nell'area dorsale, mentre la parte inferiore sfoggia un cromatismo bianco-argenteo.
I fianchi sono percorsi da una lunga linea scura che termina in corrispondenza del peduncolo caudale.
Si segnalano le pinne ventrali alquanto prolungate, la pinna dorsale a forma di falcetto e la pinna caudale marcatamente biforcuta.
Gli esemplari di questa specie sono pacifici e possono essere allevati in branchi; occorre introdurli in un acquario, caratterizzato da ampi spazi liberi e una vegetazione non troppo folta (si raccomanda di usare piante galleggianti).
Il ricorso ad un fondale scuro, a illuminazione minima e all'impiego di acqua filtrata (mediante torba) costituiscono altri requisiti essenziali.
Sebbene preferisca cibo vivo (larve nere di zanzara, pulci d'acqua, Chironomus...), accetta senza inconvenienti di sorta qualsiasi mangime commerciale (liofilizzato, in scaglie).
L'illuminazione laterale risalta la livrea di tale pesce in tutta la sua lucentezza. Per agevolare la riproduzione si raccomanda di usare una vasca speciale di dimensioni contenute e riempirla con acqua tenera (usare acqua filtrata mediante torba e settare il dHG a 4°).
Per ricreare un substrato surrogato di quello naturale si possono utilizzare dei comuni materiali filtranti, come ad esempio lana di perlon a fibra grande. Ottimo il muschio di java.
La somministrazione di larve di zanzara si rivela determinante per spronare i riproduttori ad avviare la deposizione delle uova.
Nelle tappe iniziali del processo i riproduttori devono beneficiare di un ambiente avvolto nell'oscurità, per poi passare gradualmente a un'illuminazione crescente.
Dopo la deposizione delle uova i genitori dovrebbero essere allontanati per evitare che divorino i frutti riproduttivi.
Le larve schiudono dopo 3 giorni e si nutrono autonomamente grazie al sacco vitellino; a partire dal 5 giorno occorre somministrare minuscoli alimenti vivi, tipo rotiferi e successivamente, dopo alcuni giorni, naupli di artemia.


Fonti acquaportal

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